Il contributo esonerativo pagato dalla Ferrari per derogare parzialmente alle quote di riserva


Il contributo esonerativo pagato dalla Ferrari per derogare parzialmente alle quote di riserva

E’ diventato virale il Tweet della foto che ho postato davanti alla sede dello stabilimento Ferrari (262.000 visualizzazioni, 1.501 Mi piace, 419 condivisioni, 54 commenti) per protestare contro la legge che prevede la possibilità per le imprese di richiedere l’esonero parziale dall’obbligo di coprire l’intera quota di riserva delle persone con disabilità.

In seguito sulla Gazzetta di Modena la Replica del Cavallino non si è fatta attendere.

Prima di continuare è bene spiegare per i non addetti ai lavori come funziona tale meccanismo che a mio modo di vedere necessita di un profondo ripensamento.

In Emilia-Romagna ma anche nelle altre regioni d’Italia avviene dunque che le imprese paghino alla regione dove hanno la sede legale un contributo per non coprire parzialmente la QUOTA DI RISERVA (cc.dd. quota d’obbligo), vale a dire, la quota di disabili che invece sono tenute ad assumere per legge.

E’ un comportamento perfettamente legittimo, reso tale da una legge dello Stato, la c.d. legge istitutiva del collocamento mirato la 68 del 1999.

Nel 2021 la Ferrari ha pagato alla Regione Emilia-Romagna all’incirca un milione di euro di contributi per derogare parzialmente all’obbligo di assunzione dei disabili.

Ogni anno la Ferrari, come se fosse una persona fisica qualsiasi che va dal commercialista per portare le detrazioni in sede di dichiarazioni dei redditi, presenta la domanda per avere l’esonero parziale dalla copertura integrale della quota di riserva, pagando per questo alla regione un contributo esonerativo che serve per finanziare il Fondo Regionale per l’Inclusione lavorativa dei disabili.

AVETE CAPITO BENE!

I soldi presi dalla regione per non assumere i disabili vanno a finanziare un fondo regionale per promuovere le politiche attive del lavoro in favore dei disabili.

(Spiegherò poi questo meccanismo più nel dettaglio in un apposito articolo di approfondimento, qui mi limiterò a fare delle considerazioni sulla situazione della Ferrari). L’ammontare di questo contributo era dato da una sanzione di 30,64 € (n.d.r. recentemente è stato aggiornato a 39,21 €) però giorno lavorativo per ogni disabile non assunto.

LA FERRARI E LE QUOTE DI RISERVA

Se guardiamo alla Ferrari, il contributo esonerativo per il 2021 è pari a 1.019.239,60 €. Considerato ancora il costo di 8.088,96 annui per ogni disabile non assunto, in totale la Ferrari paga una sanzione di 1 milione di euro per non assumere all’incirca 126 disabili (su 4.919 dipendenti)[1].

Secondo la normativa nazionale, le imprese con più di 50 dipendenti hanno l’obbligo di riservare il 7% dei posti a disabili, + l’1% in favore dei familiari degli invalidi e /o di profughi rimpatriati.

Dunque la Ferrari dovrebbe assumerne in totale almeno 344.

Secondo la normativa inoltre, la quota di disabili esonerata, non può essere superiore al 60% della quota di riserva; è ammesso l’80%, solamente in particolari casi (n.d.r. nei quali la Ferrari non rientra).

Secondo quanto disposto dalla determinazione dirigenziale dell’Agenzia Regionale per il Lavoro DLV/2021/676 del 18/05/2021 la Ferrari dal 26 Febbraio 2021 al 31 Dicembre 2022 è stata parzialmente esonerata dagli obblighi di assunzione di persone con disabilità nella misura del 54%.

Delibera-Esonero-Ferrari

Non essendovi indicato il numero i disabili non occupabili, considerata la quota di riserva di 344, il 54% è pari a 186, cifra che corrisponde al numero di disabili che la Ferrari viene autorizzata a non assumere.

Tale cifra si tratta pur sempre di una stima, derivante dall’interpretazione della norma, in quanto i documenti resi pubblici non consentono di avere piena contezza del numero effettivo di disabili già assunto dalla Ferrari, di quelli che rappresentano la quota di riserva e di quelli che rappresentano la quota esonerata.

Comunque, 1.019.239,60 € è il contributo che paga la Ferrari per non assumere l’intera quota di riserva, chiaramente è un contributo irrisorio rispetto a quello che dovrebbe pagare se fosse obbligata ad assumere questi 126 disabili, in quanto il costo sarebbe di gran lunga ben superiore ai 30,64 € giornalieri che deve pagare per ogni disabile non assunto.

Un dipendente in regola assunto con contratto a tempo indeterminato avrà infatti un costo ben superiore di 8.088,96 € annui.

Considerato che in Italia il cuneo fiscale, vale a dire la differenza tra il costo per il datore di lavoro e la retribuzione netta percepita dal dipendente, è pari al 46,5%, valore che posiziona il nostro paese al quinto posto tra i paesi dell’Ocse, si fa presto a fare i conti.

LA CIFRA CHE LE AZIENDE RISPARMIANO

Se La Ferrari decidesse di assumere tutti i 127 disabili per i quali attualmente paga il contributo esonerativo, ipotizzando un costo di 30.000 € annui per ogni disabile assunto in regola con contratto a tempo indeterminato a tempo pieno, si avrebbe una cifra pari a 3.810.000 euro quasi 3 volte il costo del contributo esonerativo.

Alla luce di quanto premesso andiamo ad analizzare la risposta della Ferrari.

Il colosso dell’Automotive ha fatto sapere tramite la Gazzetta di Modenache sono 14 solo nel 2023” e la società si è impegnata ad inserire lavoratori con disabilità attraverso assunzioni dirette, contratti di somministrazione, collaborazioni con cooperative sociali, ed in virtù di una convenzione con le autorità competenti oltre il parziale esonero prevede un piano di assunzione pluriennale che l’ha portata ad assumere da inizio 2023 14 disabili più oltre 20 nuovi inserimenti previsti nei prossimi mesi, senza specificare quando.

Al di là delle giustificazioni, Ferrari non ha specificato, quante persone con disabilità sono attualmente in organico.

Come ho già ripetuto più volte, non è colpa della Ferrari, il suo è un comportamento perfettamente legale, ammesso dalla legge e condiviso dalle istituzioni con le imprese.

Non vi è dunque solamente la Ferrari, la Ferrari è solamente la punta dell’iceberg, quella che paga il contributo esonerativo più elevato perché ha il maggior numero di dipendenti in Emilia-Romagna.


[1] Bilancio di sostenibilità 2022 Ferrari Corporate, disponibile al seguente indirizzo internet: https://www.ferrari.com/it-IT/corporate/bilanci-sostenibilita.

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