Codice della Disabilità, la bocciatura della Ragioneria


Codice della Disabilità, la bocciatura della Ragioneria. Il parere della Ragioneria dello Stato che ha bocciato il Disegno di Legge sul Codice della Disabilità.

Quello che vedete è il parere rilasciato dalla Ragioneria Generale dello Stato sul Disegno di legge che prevede la codificazione della legislazione dedicata alle persone con disabilità, finalizzata ad operare un riordino sistematico ed innovatore dell’intero sistema, con un indubbio vantaggio per tutti gli attori coinvolti, siano essi gli utilizzatori finali o gli stessi operatori che a vario titolo sono tenuti ad interfacciarsi con la normativa.

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La presente operazione è ambiziosa e necessita chiaramente di un enorme lavoro per essere portata a compimento, basti guardare le operazioni di codificazione avvenute negli altri settori che hanno richiesto anni di studio ed analisi.

Dal presente documento emergono, dalla relazione della ragioneria, gli elementi ed i settori chiave in cui il codice della disabilità sarebbe chiamato ad intervenire.

Come potete notare ci sono tutte le tematiche ed i settori che riguardano la vita delle persone con disabilità. Non starò qui ad elencarle anche se alcune sono degne di nota, farò solamente alcune considerazioni di natura economica sul documento.

In linea di principio chi ha redatto il documento ha espresso la volontà che l’attuazione delle misure in esso previste non comporti maggiori oneri per la finanza pubblica, precisando che le coperture devono essere individuate in una diversa allocazione delle risorse.

In contrasto di ciò afferma però che qualora, fossero individuate maggiori spese, queste richiederebbero in ogni caso l’adozione di appositi decreti.

Sconfessando totalmente quanto dichiarato poc’anzi, la relazione tecnica che ha accompagnato il documento (ci fa sapere la Ragioneria dello Stato ndr) ha ammesso che non è possibile quantificare gli oneri che deriveranno dall’attuazione della codificazione, stante la complessità della materia.

La ragioneria ha dichiarato che l’attuazione del documento, malgrado venga dichiarata in linea di principio l’invarianza finanziaria, è suscettibile di generare oneri di ingente entità.

Dunque, ci troviamo di fronte ad una Ragioneria dello Stato fatta da burocrati che non ammettono una visione di welfare in deficit, che paventa previsioni catastrofiche per la finanza in generale, oppure siamo di fronte all’incapacità di chi ha redatto il disegno di legge?

La Ragioneria dello Stato, in ottica liberista, dichiara che l’integrazione degli attuali Livelli di assistenza per la disabilità può avvenire unicamente attraverso il taglio di altri livelli di assistenza, non ritiene sia possibile reperire risorse in altri contesti.

I tecnici del Ministero della Famiglia e Disabilità dal canto loro non si pongono il problema del reperimento delle risorse, trattandosi di un Ministero a trazione leghista, le coperture possono individuarsi nell’aumento del debito pubblico.

Ognuno si faccia la sua opinione, permane in ogni caso, stando a quanto riportato dalla ragioneria, un documento che sotto il profilo economico-finanziario, è contraddittorio.

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