Decessi nelle case di riposo: la verità


Decessi nelle case di riposo: tutta la verità

Decessi nelle case di riposo: la verità

In questi giorni d’emergenza dovuta al Coronavirus una tragedia che stiamo vivendo in Italia, che si aggiunge alla tragedia che stiamo vivendo tutti, è l’ecatombe di anziani nelle case di riposo.

Solo in Lombardia si sono registrati 1820 decessi nelle Rsa, con 874 persone con sintomi, positive al tampone.

Basta guardare a quello che è avvenuto al Pio Albergo Trivulzio, una mastodontica struttura con 1.300 ospiti, dove si sono registrati oltre 100 decessi, e dove la magistratura ha avviato un’indagine per accertare le responsabilità per omicidio ed epidemia colposa.

Numeri che fanno rabbrividire e che sicuramente sono destinati a salire nei prossimi giorni. In molte strutture gli operatori hanno denunciato nei primi giorni di diffusione del contagio l’assenza di presidi sanitari. Addirittura in alcune di queste, gli stessi dirigenti, vietavano al personale di indossare presidi come mascherine e guanti di protezione.

Fin qui tutto quello che noi tutti conosciamo e che è di dominio pubblico. Ma adesso vi spiego quello che nessuna televisione dice.

Se ci spostiamo in Emilia-Romagna come indicato dall’Istituto Cattaneo, vediamo che sulla base di uno studio condotto in 124 Comuni, nel 2020 si è registrato un aumento di morti superiore del 77% rispetto ai dati forniti dalla Protezione Civile sui deceduti a causa del Covid-19.

Inoltre rispetto le annualità 2015-2019, al 21 Marzo i decessi sono aumentati di 1.267, per lo più si tratta di casi che hanno riguardato case di riposo o hospice.

Ausili per persone con disabilità 

Se è aumentato il numero dei decessi nelle case di riposo, rispetto le annualità precedenti è possibili che vi siano stati ritardi nella segnalazione di persone con problemi e nel loro eventuale ricovero in gennaio?

È possibile. Cosa può essere successo?

Bisogna guardare come funziona il meccanismo di accreditamento per i soggetti erogatori e come vengono pagate le rette.

In quasi tutte le regioni, metà della retta o comunque una buona parte è in carico alla Regione o alle ASL, tramite contributi finanziati direttamente ai soggetti erogatori del servizio, mentre la rimanenza è in carico al Comune e/o all’utente con il meccanismo della compartecipazione alle spese.

L’erogazione del contributo da parte della regione ai soggetti erogatori, viene sospeso qualora l’anziano ospite venga ricoverato in una struttura ospedaliera.

È plausibile dunque ipotizzare, che dirigenti di strutture spregiudicati, oserei dire criminali, per non perdere il contributo elargito dalla regione, abbiano già a gennaio, posticipato il più a lungo possibile il ricovero di anziani bisognosi di cure ospedaliere.

Ma poi quando il contagio si è diffuso, per quale motivo gli anziani non sono stati portati immediatamente in ospedale?

Se ci limitiamo alla Lombardia, l’assessore Gallera ha dichiarato che gli ospedali erano già saturi e sarebbe stato meglio curare gli anziani nelle Rsa.

Dunque, non solo le strutture sono rimaste inspiegabilmente aperte, ma addirittura, si è consigliato di continuare a proseguire le cure nelle case di riposo, nonostante al loro interno vi fossero persone bisognose di cura e di ricovero ospedaliero.

Al di là del caso di specie della Lombardia, possono esservi state delle motivazioni anche di carattere politico, oltreché pratico.

Tenendo libere le terapie intensive, le strutture continuano a percepire i contributi pubblici da regioni e comuni, inoltre, nelle case protette i casi più gravi possono essere facilmente declassificati a decessi per patologie non correlate al Coronavirus.

Questo modus operandi, alla fine agevola chi si trova nelle posizioni di responsabilità ed opera come politico.

Se vi saranno state delle irregolarità nella gestione delle case di riposo, le istituzioni dovranno revocare l’accreditamento e l’erogazione di contributi pubblici alle strutture interessate.

In ogni caso, per verificare l’esistenza di ipotesi di reato, la magistratura ha già avviato le indagini.

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