Modello, lettera di presentazione curriculum vitae per disabili.


Benvenuti, oggi voglio mostrarvi come una persona con disabilità a mio avviso dovrebbe scrivere una lettera di presentazione del curriculum vitae per il lavoro.

Quella che potete leggere in questo articolo, non è altro che la lettera di presentazione elaborata dal sottoscritto e caricata sul portale della regione Emilia-Romagna ed in ogni altro social network.

La lettera è rivolta alle aziende che intendono ottemperare agli obblighi di assunzione previsti dalla legge.

Schematicamente, è suddivisa in tre parti: una breve introduzione, una parte relativa ai titoli professionali e l’ultima parte riguardante le skills, le capacità e le attitudini personali.

Lettera-di-presentazione-lavoro

Cos’ha di diverso questa lettera, rispetto a tanti altri modelli che si trovano in rete e che la rendono particolare?

Non vi starò a spiegare come fare una lettera, vi sono in rete modelli con tutorial di esperti per imparare ad essere incisivi e convincenti.

Quello che voglio mostrarvi, è come ho deciso di scrivere l’incipit.

Nella prima parte, ho voluto mettere subito in chiaro le mie limitazioni, facendo capire, senza entrare nei dettagli che ho una forma di disabilità grave.

Ausili per persone con disabilità 

Non è controproducente? Non c’è il rischio che spaventi l’azienda?

Si è vero, capendo con chi hai a che fare, le aziende, potrebbero essere indotte a rigettare la domanda e non prenderla in considerazione.

In un mercato del lavoro fortemente competitivo, dove solo il 31,3% dei disabili tra i 16 e i 64 anni risulta occupato, adottare una simile strategia può apparire rischioso. Queste considerazioni valgono soprattutto se si tiene conto del fatto che il 49,7% delle persone con disabilità sono in prevalenza occupate nel settore della pubblica amministrazione, aspetto che non solo certifica il fallimento della legge n. 68 del 1999, ma che dimostra anche, che vi è una certa titubanza da parte delle aziende private ad assumere.

Tali considerazioni trovano fondamento, nel fatto che nel nostro paese le aziende, avvalendosi d’intermediari, investono particolarmente nella fase del reclutamento e selezione del personale, richiedendo profili professionali mirati, andando ad escludere con tale atteggiamento le persone con gravi forme di disabilità.

Per cui nella prima parte della lettera, ho ritenuto opportuno fare leva sul senso di colpa e sulla responsabilità sociale.

Se guardiamo le piattaforme, per le categorie protette, salvo Jobmetoo, piattaforma specializzata nell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, nessuna richiede l’identificazione specifica delle problematiche: se si utilizzano particolari ausili, se si è autonomi negli spostamenti, se la postazione di lavoro richiede particolari accorgimenti facilmente superabili con “accomodamenti ragionevoli“, ecc.

Le limitazioni, chiaramente saranno oggetto di approfondimento in sede di colloquio di lavoro.

Per cui una loro anticipazione può avere senso, se si vogliono evitare colloqui inutili con datori di lavoro disposti solamente ad assumere persone normodotate.



Considerate la lettera come una sorta di filtro.

Vero è che, prima di conoscerti possono richiederti la relazione conclusiva dell’Asl, il documento contenente la Diagnosi funzionale della persona con disabilità, redatto dalla Commissione Medica Integrata della ASL, che individua le mansioni che la persona può svolgere.

Il punto dolente, di un approccio di questo tipo, può riguardare il fatto che non saprete mai il motivo per cui non siete stati selezionati. Partecipando ad un colloquio potreste almeno farvi un’idea, delle impressioni che avete generato nell’interlocutore.

In ogni caso, ritengo che un rapporto basato sull’onestà possa costituire una buona base di partenza.

Segnalo che potreste inserire nella vostra lettera anche l’indicazione del telelavoro o lavoro agile (Cura Italia: smart working per i lavoratori disabili): una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa che consente di ridurre l’impatto della disabilità all’interno dell’azienda e allo stesso tempo il fenomeno del presenteismo.

Concludo con un disclaimer: non sono un consulente di gestione delle risorse
umane, non ho alcuna formazione nei processi di reclutamento ed assunzione
del personale.
Il presente modello di lettera di presentazione potrebbe addirittura
rivelarsi deleterio e, come detto sopra, controproducente, per una persona
con disabilità che si trovi in una situazione di ricerca attiva del lavoro.
Se ne sconsiglia dunque l'utilizzo.
Salvo che come il sottoscritto non vi siate stancati, questa lettera è fatta per chi ormai ha perso le speranze.

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