Wallbox di ricarica auto elettriche: no all’Iva al 4% per i disabili


Wallbox di ricarica auto elettriche: no all'Iva al 4% per i disabili

Wallbox di ricarica auto elettriche: no all’Iva al 4% per i disabili.

Fumata nera da parte dell’Agenzia delle Entrate per le colonnine di ricarica delle auto elettriche o dei mezzi di locomozione elettrici al servizio delle persone con disabilità.

L’Agenzia delle Entrate, con Nota n. 334 del 2020, avente ad oggetto “Acquisto stazione di ricarica per auto elettrica-Aliquota iva 4%“, ha risposto negativamente all’istanza presentata da un contribuente che aveva acquistato un’automobile elettrica, usufruendo dell’applicazione dell’aliquota IVA agevolata al 4%.

In un precedente articolo, vi avevo già parlato degli indubbi benefici che le auto elettriche portano alle persone con disabilità. A chi acquista un’auto elettrica, si aggiunge immediatamente la necessità di acquistare ed installare nella propria abitazione una stazione di ricarica (Wallbox), per gestire con tranquillità i tempi di ricarica.

Un ulteriore problema riguarda il fatto che non sempre è agevole trovare delle colonnine di ricarica pubbliche. Queste criticità si rinvengono soprattutto in periferia, dove la rete dei servizi, non ha ancora una diffusione capillare. Di qui la necessità di dotarsi di una stazione di ricarica per ricaricare in tutta tranquillità anche nelle ore notturne la propria automobile.

Con la risposta all’interpello n. 218 del 14 luglio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre stabilito che è possibile tuttavia usufruire dell’aliquota ridotta al 10% qualora si realizzino contestualmente all’installazione della colonnina di ricarica dei lavori edili, come ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico.

A questo proposito, per incentivare l’acquisto di auto elettriche il decreto rilancio ha previsto il meccanismo del bonus al 110% anche per l’installazione, di colonnine di ricarica, wallbox e altre infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici nella propria abitazione.

Ausili per persone con disabilità 

Non è tutto oro quel che luccica, perché l’installazione gratuita di tali apparecchiature attraverso il meccanismo del 110% avviene solamente se effettuata contestualmente ad altri lavori di efficientamento energetico, che portino ad un miglioramento di almeno due classi energetiche all’edificio. si parla in questo caso di lavori trainati da altri più importanti.

Gli obiettivi del governo sono chiari:

sviluppo della mobilità elettrica sostenibile e riduzione dell’inquinamento.



Lo testimonia il fatto che sarebbe allo studio dal Ministero dell’ambiente per il 2021 un bonus per l’acquisto di auto elettriche fino a 18.000, per famiglie con redditi al di sotto dei 30.000 euro.

Per accompagnare la diffusione delle auto elettriche, il governo avrebbe inoltre intenzione di sviluppare una rete di ricarica capillare; dunque le colonnine di ricarica elettriche ad uso privato sono destinate a diffondersi più rapidamente di quanto si possa pensare.

Il d. lgs. 48/2020 infatti stabilisce che gli edifici residenziali di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni importanti, dotati di più di 10 posti auto, hanno l’obbligo di predisporre le infrastrutture di canalizzazione che permettano in futuro di installare punti di ricarica per veicoli elettrici.

Stando così le cose, l’esclusione dell’Agenzia delle Entrate appare incomprensibile, anche alla luce delle intenzioni del governo di fare in modo che siano le classi meno abbienti a poter godere dei benefici portati dalla mobilità elettrica sostenibile.

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